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Il mondo del cinema

Ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del cinema all’età di 15 anni, passando ore ed ore davanti la tv registrando su VHS praticamente qualsiasi film.
Il mio cervello era pieno di domande: Come si scrive un film? Quali sono le fasi per realizzare un film? Quanto costa fare un film? Ma soprattutto: Come si entra a far parte del mondo del cinema?

All’età di 17 anni si presentò l’occasione giusta per avere le risposte a tutte le mie domande. In quell’anno nacque a Cosenza, la mia città natale, un’Accademia del Cinema e della Televisione.

Ne parlai con mia madre che appoggiò subito la mia scelta, così rinunciai a festeggiare i miei 18 anni e destinai quei soldi per iscrivermi all’Accademia.
La durata del corso fu di 6 mesi con 3 incontri settimanali ed eravamo solo 8 alunni per il corso di regia, quelli per il corso di recitazione erano molti di più. Si studiava molta teoria e piano piano trovavo le risposte che cercavo, il fantastico mondo del cinema iniziava a farsi sempre più chiaro per me.

Si susseguirono molti docenti in quei mesi, ci fu persino uno stage con Vincent Schiavelli ( il fantasma della metropolitana nel film “Ghost”), ma quello che mi rimase nel cuore più di tutti fu Moraldo Rossi, una persona fantastica.

Moraldo Rossi fu aiuto regista di Federico Fellini, infatti le sue lezioni erano condite da vecchi aneddoti delle loro avventure romane, ispirazione per il maestro di film come “I Vitelloni”. Ma Moraldo Rossi era anche considerato il regista più veloce d’Italia, infatti negli anni d’oro realizzò più di 1000 caroselli arrivando a girare anche 100 inquadrature in un giorno, caroselli che naturalmente studiammo durante le lezioni.

Moraldo Rossi

A fine corso era prevista la realizzazione di un cortometraggio. Io scrissi un Thriller ispirato ad una canzone di Nick Cave “Where the Wild Roses Grow”. Purtroppo fui costretto a riscrivere alcune scene perché le risorse per realizzare il cortometraggio erano molto limitate.

Per gli attori si pensava di utilizzare gli alunni del corso di recitazione, ma nessuno faceva al caso mio quindi fui l’unico ad usare un attore al di fuori dell’Accademia. Il cortometraggio dal titolo “Dove nascono le rose selvatiche” fu la mia prima opera e mi diede la spinta per realizzarne altre da li a poco.

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